La parola sanscrita uddiyana significa sollevare o volare alto, che, accompagnata dal termine bandha, ci da l’idea di una chiusura che obbliga la risalita del diaframma verso il petto.
Uddiyana bandha è una delle prime pratiche che insegno e che consiglio di fare anche a casa giornalmente. Da un punto di vista energetico permette all’energia di risalire lungo sushumna nadi (il condotto centrale energetico, che corrisponde al midollo spinale e di cui parleremo in un altro articolo), risvegliando tutti i chakra. Per questo motivo nello Hatha Yoga Pradipika uddiyana viene considerato il migliore fra i bandha.
Questo di per sé sarebbe più che sufficiente per praticare quotidianamente uddiyana bandha, ma i benefici non si fermano qui.
Questa tecnica provoca bradicardia sinusale, ovvero una riduzione della frequenza cardiaca. Durante l’esecuzione inoltre, la parte lombare della colonna vertebrale viene stirata, mentre la parte sacrale viene spinta verso l’alto, dando sollievo alla schiena.Tutto l’addome viene strizzato come una spugna, gli organi interni vengono stimolati nelle loro funzioni e rivitalizzati e questo aiuta a prevenire o a ridurre un gran numero di disturbi tra cui costipazione, indigestione, coliti, purché non siano in forma grave.
Uddiyana bandha inoltre aiuta i muscoli addominali a mantenere la loro tonicità e previene la congestione della zona pelvica, rimuovendo il grasso eccessivo che si deposita sulla parete addominale.
All’inizio il modo migliore per approcciarsi alla tecnica è portandosi in piedi, flettendo un poco le gambe e appoggiando le mani sulle ginocchia o sulle cosce.
Dopo di che si effettua un’espirazione profonda, avendo cura di buttare fuori tutta l’aria, usando anche la bocca per facilitare l’operazione. A questo punto si compie una pseudo-inspirazione in modo che l’aria non penetri nei polmoni, ma il torace si espanda come in un’inspirazione normale.
Il diaframma, di conseguenza, si solleva e tutto l’addome è come risucchiato contro la spina dorsale, assumendo così un aspetto concavo.
La posizione flessa del corpo rende più accentuata questa cavità (ricordiamoci che nell’inspirazione normale il diaframma si abbassa quando il torace si espande: durante uddiyana bandha, invece, il diaframma si innalza).
Si tiene quindi la posizione fino a che non si sente uno forte stimolo ad inspirare, abbandonando così il bandha e effettuando una normale inspirazione.
Consiglio sempre di abituarsi a praticarlo la mattina a digiuno, almeno 4 o 5 ripetizioni, magari dopo aver bevuto un pochino di acqua tiepida. Insieme alle yogini mattutine che seguono le lezioni di pranayama e meditazione lo pratichiamo per cinque minuti consecutivamente e trovo che sia un tempo molto piacevole per sentirne bene gli effetti.