Metallo, l’elemento dell’Autunno

Ideogramma di Metallo

Con l’arrivo dell’autunno entra in scena l’elemento Metallo. Per capire questo elemento possiamo partire dal suo ideogramma: esso rappresenta un tetto a protezione di un sottosuolo ricco di pepite di metallo che si condensano in seno alla terra.

Il metallo è fermo e solido, ma al contempo è anche malleabile. Contiene quindi in sè la qualità della trasformazione: solo quando la temperatura si abbassa e le sostanze si condensano esso prende forma; la sua tendenza è quindi quella di condensare e interiorizzare. Questo elemento ama la raccolta e la discesa, per questo è deputato a eliminare ed eliminando cambia e modifica il corpo e i suoi equilibri. Il suo organo è il polmone, mentre il viscere a lui connesso è l’intestino crasso. Entrambi raccolgono, condensano ed eliminano i liquidi, regolando l’umidità del corpo: il polmone raccoglie l’aria e la convoglia all’interno del corpo, l’intestino crasso raccoglie e convoglia le scorie alimentari verso il basso.

Lo stesso accade al “qi”,l’energia vitale: dopo il periodo estivo in cui esso circolava sulla superficie del corpo, adesso il qi si porta verso l’interno e i liquidi scendono in basso. Da qui poi si origina poi il nuovo ciclo, quello invernale legato all’elemento Acqua.

L’uomo Metallo in buon equilibrio è una persona saggia, riflessiva, integra, con grande capacità di giudizio. Possiamo pensare ad un uomo pienamente maturo che ha seminato e ora raccoglie i frutti, li usa nella maniera migliore e poi lascia andare ciò che non è più necessario. La parola d’ordine per il benessere e l’equilibrio di questo elemento è infatti “lasciar andare”: lasciare andare il passato, lasciare andare le emozioni negative, lasciare andare la rigidità. Malinconia, tristezza, rigiditàsono infatti tratti tipici di questo elemento quando la persona non è in equilibrio e il rischio è che da qui si possa passare alla depressione.

Il meridiano di Polmone, di natura yin, origina dai pollici e sale su fino alle clavicole

I meridiani di polmone e intestino crasso circolano lungo le braccia e quindi quando vogliamo stimolare questo elemento è qui che puntiamo.

Il meridiano di Intestino Crasso, di natura yang, origina dalle narici e scende giù fino agli indici

Ricordate che per ogni organo e viscere ci sono due meridiani speculari l’uno all’altro, quindi vanno sempre stimolati entrambi per fare un buon lavoro.

Buon autunno a tutti!

 

Il gatto che si tira la coda

 Cat pulling its tail

Il gatto che si tira la coda è una posizione dello yin yoga che, essendo veramente piacevole e secondo me molto benefica, ho deciso di proporre anche nella pratica yang, in modo che tutti possano sentirne l’effetto. 

É una posizione che si può adattare facilmente e può risultare anche dolce, soprattutto se si rimane su col busto appoggiandosi col gomito a terra. Nella versione sdraiata la posizione diventa una torsione con estensione della colonna e può risultare più ostica poiché molti non riescono ad allargare le gambe.

A livello fisico, comprime in modo dolce la parte bassa della schiena distendendo la zona lombo sacrale e, se si sente la torsione, allora anche la cassa toracica è stimolata. Apre inoltre i quadricipiti e i flessori delle anche.

Cat pulling its tail, versione più semplice

A livello più yin, stimola i meridiani di Stomaco e Milza e di Vescica e Reni per la parte della colonna arcuata e in torsione.

A me piace molto proporla perché permette di respirare in maniera molto rilassata e devo dire che ho potuto riscontrare lo stesso piacere nei miei allievi, che ogni volta che arrivano a questo punto della sequenza sono già contenti. 

Quando la si pratica nello yin yoga, la faccio tenere anche 5, 6 minuti senza problemi.

Provare per credere!

L’elemento Terra, la stagione di mezzo

Nella medicina tradizionale cinese ci sono cinque elementi, ognuno di essi associati a una stagione, che rappresentano diversi organi e visceri. L’elemento Terra rappresenta il passaggio tra una stagione e la successiva, (in particolare nel cambio di stagione fra l’estate e l’autunno), momento caratterizzato da un profondo mutamento e da un deciso cambiamento di polarità.

L’ideogramma che rappresenta la Terra, Tu, è formato da una doppia linea, simbolo dello strato di humus entro cui avvengono tutte le trasformazioni e da un tratto verticale, simbolo del germoglio che spunta dalla terra. Il destino della Terra è quello di essere seminata e raccolta e ricorda facilmente una madre generosa che genera e nutre i suoi figli.

Proprio come in natura la priorità della Terra è ricevere e dare, anche nell’uomo questo elemento mantiene lo stesso compito: ricevere il cibo e le bevande per produrre ogni tipo di sostanza vitale utile al nutrimento e al mantenimento del corpo. Esso è quindi associato all’organo Milza e al viscere Stomaco, che non a caso sono posti, uno accanto all’altro, al centro dell’organismo, a ribadire questo ruolo di centralità che la Terra assume anche dentro di noi.

L’organo Milza, 脾 pi in cinese, è rappresentato nella sua parte a destra da una comune tazza con manico, un oggetto dunque di uso quotidiano e ordinario. La parte sinistra invece identifica la carne, la polpa muscolare. Nel suo insieme l’ideogramma esprime il benefico lavoro di sostegno che questo organo compie, in modo ordinario e quotidiano, a favore di tutto l’organismo.

Non a caso a livello più energetico a questo elemento è associata, come emozione, il pensiero preoccupato e ricorrente, proprio come quello che una madre può provare per il figlio. In particolare è proprio il sistema Milza che dà forma a tutto ciò che è nella mente: il proposito, il pensiero, la riflessione, il concentrarsi, il meditare e la capacità di memorizzazione.

Il suo sapore è quello dolce dei cereali, il suo colore il giallo delle messi giunte a maturazione e pronte al raccolto. Non è un caso che proprio il cereale sia alla base dell’alimentazione cinese, il piatto che mai deve mancare. Ancora una volta a ribadire la centralità di questo elemento.

Con lo yin yoga possiamo praticare delle posizioni che stimolino i meridiani di Milza e Stomaco, partendo dalla bocca giungendo fino ai piedi. È un ottimo lavoro da svolgere sia in questo periodo dell’anno, dove l’elemento Terra è particolarmente chiamato in causa, ma anche in qualsiasi momento in cui si senta bisogno di sostenere la digestione, intesa sia a livello fisico che più sottile, o di sostenere il pensiero, rendendolo più chiaro e armonico.

Yin Yoga, il lato “freddo” dello Yoga

Lo Yin Yoga è uno stile basato sul concetto taoista dello yin e yang.
È ancora poco conosciuto in Italia, sebbene piano piano stia prendendo piede. Paul Grilley può essere considerato, se non forse il creatore, per lo meno colui che ha organizzato questo sistema in uno stile a sé stante e che l’ha fatto conoscere al mondo.

yin-ideogramaYin può essere tradotto come il lato in ombra  della collina, mentre lo Yang ne è il lato soleggiato. Lo Yin rappresenta la natura femminile, la Luna, il buio, il freddo, la passività, la terra, l’acqua, l’ovest. Lo Yang rappresenta invece la natura maschile, il Sole, la luce, il caldo, l’attività, la forza, il cielo, il fuoco, l’est.

Basandosi su questi due principi, lo yin yoga vuole contrapporsi – e di conseguenza bilanciare) alla pratica dell’hatha o del vinyasa yoga, che stimolano maggiormente i muscoli, di natura mobili e flessibili, quindi corrispondenti all’energia yang.
Questa pratica vuole quindi rilassare i muscoli e stimolare invece il tessuto connettivo, relativamente rigido e quindi di natura yin.

Cyin-yang0on tessuto connettivo si indicano vari tipi di tessuto che hanno in comune la funzione di provvedere al collegamento, al sostegno e nutrimento di altri tessuti dei vari organi.
Secondo la teoria dei meridiani della medicina cinese, il tessuto connettivo ospita i punti d’incrocio dei canali (meridiani secondo la tradizione cinese o nadi secondo quella indiana), attraverso i quali scorre l’energia vitale, detta anche Prana o Qi. Tale flusso energetico rallenta e ristagna, soprattutto attorno alle articolazioni (bacino e parte bassa della schiena, seguito delle ginocchia e le spalle), in mancanza di una corretta attività fisica.

La pratica yin, lenta e consapevole, in cui ogni posizione è mantenuta passivamente molto a lungo, (fino ad oltre venti minuti), applica una tensione ottimale sul tessuto connettivo ed è quindi molto utile per aprire e stimolare il tessuto che si fortifica e si apre dolcemente, creando più spazio tra le articolazioni, migliorandone il movimento e rendendole più salde, stabili e forti. In questa maniera si agisce, invece che sul singolo muscolo, sulle catene muscolari. Questa metodologia di allungamento permette, tra l’altro, di eliminare i “compensi” che il corpo crea nel momento in cui viene stirato. Riusciamo così a  migliorare in maniera reale la flessibilità e incrementare di conseguenza il flusso energetico.

A livello più sottile, sebbene le posizioni siano tenute in maniera passiva, vi è una fatica reale nel mantenerle poiché, per essere efficace, si dovranno eliminare tutti i compensi che il corpo crea per non sentire dolore. È quindi  importante respirare profondamente, per fare sì che il diaframma si muova in maniera fisiologica.
Non è un caso che questa pratica sia molto vicina alla meditazione più pura, molto più delle versioni dinamiche di yoga. La mente non è sempre portata verso un nuovo asana, verso un nuovo movimento e deve così imparare a restare calma e in osservazione senza perdersi in pensieri, per riuscire a rimanere nel qui ed ora. Respiro dopo respiro, riusciamo così a rilassare il corpo e le sue tensioni. Tensioni che mai risiedono solamente nel corpo.