La scoperta dell’acqua calda

Scoprire l’acqua calda è una frase che si usa tipicamente per denigrare una scoperta, un’intuizione. Eppure, come spesso dico (e ne sono sempre più certa), sono le piccole rivoluzioni che fanno la vera differenza.
L’acqua calda non dovrebbe essere solo apprezzata quando facciamo un bagno ma dovrebbe diventare un’abitudine alimentare. La “tisana trasparente” infatti ha mille virtù.

Partiamo però dall’inizio: cosa si intende per acqua calda? Possiamo dire che è un’acqua che si trova per lo meno ad una temperatura intorno ai 37 gradi o più, in modo che sia calda almeno quanto il nostro corpo. Di conseguenza, l’acqua a temperatura ambiente non è un’acqua calda.

Ma perché bere acqua calda? Quando beviamo acqua fredda andiamo a creare quella che la medicina cinese chiama una stasi nel corpo. Il freddo infatti blocca, chiude, rallenta e nel lungo tempo tende a “raffreddare” la nostra energia, riducendo la nostra capacità di estrarre l’essenza dai cibi.
Quando invece beviamo acqua calda, andiamo a mobilizzare, a creare dinamicità, sostenendo quindi anche la digestione e il trasporto del cibo in tutto il corpo.

Immaginatevi quindi quale aiuto possa essere bere acqua tiepida o calda appena svegliati: una specie di booster per il corpo, per attivare l’organismo e la mobilità intestinale. Aggiungeteci uddiyana bandha (o nauli sa si sa fare) subito dopo e il risveglio diventa fantastico 😉

Ma bere acqua calda non dovrebbe diventare un’abitudine solo mattutina. Un po’ di acqua calda, tisana o una tazzina di brodo poco prima dei pasti ci aiuta a stimolare lo stomaco e preparalo ad accogliere il cibo. Anche la sera, momento yin per eccellenza, bere una tisana o comunque acqua calda è decisamente consigliabile. Durante i pasti invece, non si dovrebbe mai bere, neanche acqua calda, perché andiamo ad inzuppare i succhi gestrici e rendiamo molto più difficile la digestione. Bisognerebbe aspettare almeno un’oretta se non un’ora e mezza prima di bere dopo un pasto.

Ma come si può fare per avere sempre con sè dell’acqua calda? Semplicemente, invece della bottiglia d’acqua si prende un thermos, così oltretutto si può regolare la temperatura come più piace e eventualmente, se si preferisce, ci si può anche portare dietro una tisana.

Sembra tutto difficile? Vi assicuro che non è così, è una questione come sempre di abitudine e se proverete per qualche giorno di fila, sono sicura che noterete molto presto gli effetti benefici.
Le mie figlie sono un grande esempio: visto che io e il mio compagno beviamo quasi solamente acqua calda, anche loro sono sempre state abituate a berla, soprattutto la mattina. A volte chiedono comunque l’acqua fresca, che a casa nostra vuol dire a temperatura ambiente, ma spesso e volentieri sono proprio loro che richiedono la “tisana trasparente”, perché sentono che fa meglio alla loro pancia.

Ovviamente, il detto “in medio stat virtus” resta sempre quello più saggio: non dobbiamo diventare rigidi neanche su questa abitudine. È ovvio che d’estate possa venire maggiore voglia di bere acqua fresca ad esempio. Come sempre, bisogna imparare ad ascoltarsi. Ma prendere questa abitudine, posso assicurare, porterà innumerevoli benefici nella vostra vita quotidiana.

Buona acqua calda a tutti!

Verdure fermentate, semplici, buone e salutari

La fermentazione è nata come un metodo per conservare gli alimenti ed è tipica di tantissime tradizioni. Personalmente a me piace tantissimo il gusto delle verdure fermentate, inoltre sono facilissime da fare e pronte all’uso: una volta preparate non bisogna far altro che lasciarle nei vasetti e quando si vuole si aprono e si gustano. Oramai ho sempre qualche vasetto di scorta pronto all’uso.

I benefici per la salute sono tantissimi e anche per questo motivo sarebbe davvero utile averne ogni giorno una piccola porzione a tavola.
Le verdure fermentate infatti offrono alla nostra flora intestinale un apporto portentoso di batteri probiotici naturali che aumentano e diversificano le colonie intestinali, responsabili della produzione di sostanze benefiche per il corpo. I
noltre, nutrienti come vitamine e minerali sono più facilmente biodisponibili rispetto alle stesse verdure crude o cotte, come se esse fossero “predigerite”, risultando di conseguenza molto più assimilabili.

Le proprietà non si fermano qui: i fermentati concorrono alla produzione di acido lattico, di vitamine dei gruppi B, C e K, regolarizzano l’assorbimento dei sali minerali, del calcio e dei grassi e allo stesso tempo inibiscono la proliferazione di batteri patogeni. Introdurre i fermentati nella propria dieta può anche aiutare ad alleviare disturbi gastro-intestinali, infiammazioni, candida, intolleranze alimentari, micosi, allergie, obesità e diabete.

Come sempre, tutto è relativo: ad esempio una milza debole deve mangiarne in maniera più moderata e possibilmente non lasciare le verdure per troppo tempo nei barattoli, consumandole abbastanza presto. Ma anche queste persone possono godere dei loro benefici.
Insomma: facili da fare, facili da conservare e fanno benissimo. Cosa si potrebbe chiedere di più? 🙂

Cibo d’autunno

L’autunno sta arrivando e io ne sono contenta. È una stagione che mi piace molto per i suoi colori, il suo calore (sì, per me è caldo!), per il suo significato di portarci all’interno, a tirare le somme, a raccogliere ma anche a saper lasciar andare.
Siamo però ancora nella stagione di passaggio, l’estate ci sta lasciando ma ci bacia ancora un po’ e l’autunno si sta sempre più palesando ma entra dolcemente
, con la lentezza e umiltà che lo caratterizzano.
A governare è ancora l’elemento Terra, che rappresenta proprio questa stagione di mezzo.
Dobbiamo proteggerci dal freddo che sta arrivando ma senza esagerare e soprattutto stando attenti agli eccessi di umidità, che proprio non piacciono a Milza e Stomaco, organo e viscere corrispondenti a Terra.
Evitiamo quindi per un po’ i formaggi, soprattutto freschi, yogurt e altri latticini in generale, evitiamo anche spezie troppo piccanti che disperdono calore di cui abbiamo bisogno, le farine raffinate.
Oggi noi pranzeremo con farro, funghi saltati con scorza di limone e un’insalata di zucca e radicchio appena scottati con pomodorini secchi, pinoli e aceto balsamico di Modena. C’è anche un piccolo lascito di un “formaggio” di semi fermentati con olio, basilico e aglio. Molto piccolo perché a me e a Lua è piaciuto molto e infatti presto lo preparerò nuovamente 🙂

Buona stagione di passaggio a tutti!