La parola a Yogananda

Esci dalla confinata dimora delle tue limitazioni. Inspira l’aria fresca dei pensieri vitali. Espira i pensieri velenosi dello sconforto, dell’infelicità o della disperazione. Non suggerire mai alla tua mente le limitazioni umane di malattia, vecchiaia o morte, ma ripeti a te stesso: “Io sono l’Infinito, che si è fatto corpo”.

Fai lunghe passeggiate mentali sul sentiero della sicurezza di sé. Esercitati con gli strumenti del giudizio, dell’introspezione e della creatività. Banchetta in abbondanza con il pensiero creativo, tuo e degli altri.

Soprattutto, coltiva l’abitudine alla meditazione: è l’interruttore interiore che puoi accendere per collegarti all’infinito. Concentra l’attenzione sugli effetti della meditazione mantenendoli a lungo. Così facendo, scoprirai di avere una riserva energetica nel corpo, nella mente e nell’anima. Se terrai sempre bene in mente gli effetti pacifici della meditazione, se sentirai l’immortalità del corpo e percepirai l’oceano della beatitudine divina al di sotto delle onde mutevoli delle esperienze, la tua anima troverà il rinnovamento perpetuo.

Tu sei divino, devi solo averne consapevolezza. Devi guardare dentro di te. Dietro l’onda della tua consapevolezza c’è il mare della presenza di Dio. Rivendica il tuo diritto di nascita divino. Dèstati, e contemplerai la gloria di Dio.