Il perineo esternamente è un piccolo lembo di pelle posto tra l’ano e i genitali, che al suo interno è costituito da visceri, muscoli, legamenti, orifizi e nervi. Nello yoga la zona perineale è definita “radice” (mula), da cui il nome del primo centro energetico, muladhara chakra. È la radice dell’energia creatrice e creativa concentrata e sopita, rappresentata simbolicamente come un serpente arrotolato alla base della colonna vertebrale.
Fisicamente si tratta di un luogo di “passaggio” attraversato da orifizi, che dà sostegno alla parte inferiore del tronco. Il perineo da una parte deve garantire grande elasticità, coordinazione sensoria e motoria per permettere i passaggi, dall’altra forza, solidità e tono muscolare per svolgere la funzione di sostegno.
Assume inoltre un’importante funzione nella respirazione, tanto da venir chiamato “secondo diaframma”: si abbassa e si dilata lievemente con l’inspirazione e risale e si ritrae con l’espirazione, seguendo le variazioni di pressione prodotte nella cavità addominale dal movimento del diaframma toracico. Con questo suo movimento ritmico favorisce la circolazione sanguigna in tutti gli organi del bacino.
Anche questa parte del corpo è soggetta agli stati emotivi: le emozioni negative, come collera, paura, frustrazione, inducono una vasocostrizione periferica, mentre quelle positive, come gioia e allegria, una vasodilatazione periferica.
Come sempre, sta a noi scegliere come usare questa energia creatrice, che ha la stessa medesima origine in ogni singolo essere umano.
Sta anche a noi aumentare la sensibilità verso questa parte del corpo.
Un modo molto semplice può essere osservare il perineo e il suo movimento durante lo shavasana o durante il pranayama. Respiriamo con calma e osserviamo, senza metterci fretta e senza forzare. Solo così, con calma, pazienza e gentilezza, potremo piano piano recuperare la connessione con questa parte così importante di noi, la nostra radice, la nostra casa.