In sanscrito, viparita significa ”invertito”, “girato” e karani “fare”, “eseguire”. Questa posizione può pertanto essere tradotta come “la posizione invertita”.
Chi ha seguito le classi di luglio ha sperimentato la versione più rilassante, con le gambe appoggiate al muro e i glutei posizionati sul bolster o su di una coperta.
Questa posizione, considerata un vero e proprio mudra, porta molteplici benefici. A livello fisico aiuta a drenare i liquidi che ristagnano nelle gambe e nell’addome, stimolando quindi la purificazione del sangue e migliorando le funzioni sia dei reni sia delle ghiandole surrenali. Essendo inoltre una posizione rovesciata, il sangue non ha più bisogno di essere pompato verso l’alto ma rifluisce naturalmente verso il cuore, che si riposa e si rigenera rapidamente. Inoltre, quando la testa si trova più in basso del cuore, il cervello riceve un messaggio di calma, alleviando stress, ansia, mal di testa.
É poi un’ottima posizione per osservare il proprio respiro, grazie all’apertura naturale del torace e all’addome rilassato. Io consiglio di mantenerla almeno per una quindicina di minuti, o per lo meno cinque.
Un’altra versione di questo mudra/asana è quella senza alcun sostegno esterno, se non quello delle proprie braccia, altrettanto interessante e rigenerante.
Questo mudra non dovrebbe essere praticato se si soffre di fegato, milza o tiroide ingrossati, artrosi cervicale, ernia iatale, ipertensione o altri disturbi cardiaci, trombosi, capillari oculari deboli. É anche sconsigliato durante il ciclo mestruale, sebbene sia invece ottimo per alleviare la sindrome premestruale. [/read]