अथ बस्तिः
नाभि-दघ्न-जले पायौ नयस्त-नालोत्कटासनः |
आधाराकुनछनं कुर्यात्क्ष्हालनं बस्ति-कर्म तत || २६ ||
atha bastiḥ
nābhidaghnajale pāyau nyastanālotkaṭāsanaḥ |
ādhārākuñchanaṃ kuryātkṣhālanaṃ bastikarma tat || 26 ||
Seduti nell’acqua sino all’altezza dell’ombelico, nella posizione di Utkatâsana, si contrae l’ano per aspirare l’acqua, dopo avere introdotto in esso un tubicino e si effettua così un lavaggio: questo è il Basti-karman
Ecco qui la seconda tecnica di purificazione “ufficiale” segnata nell’Hatha Yoga Pradipika, il Basti, ovvero il lavaggio completo del colon.
A cosa serve una pulizia del colon? Le risposte potrebbero essere più di mille: favorisce l’espulsione delle feci ristagnanti, delle tossine interne e della flora intestinale patogena; stimola le pareti del colon, favorendo la peristalsi con l’attivazione di una vera e propria ginnastica del colon; aumenta l’irrorazione sanguigna, favorendo il ricambio di ossigeno a livello cellulare e una migliore eliminazione dei prodotti di rifiuto del metabolismo. Svolge quindi un ottimo ruolo di rieducazione del transito intestinale o rimedio in caso di stipsi, meteorismo, candida, rigenerando la flora batterica.
Inutile dire che se lo Hatha Yoga Pradipika lo include fra le sei tecniche di purificazione, questo è dovuto al fatto che l’azione di basti aumenta le capacità nel pranayama, la respirazione, motivo per il quale un discepolo dovrebbe aver padroneggiato queste tecniche prima di intraprendere il pranyama.
Se si legge l’Hatha Yoga Pradipika viene però un po’ di sconforto perché effettivamente la tecnica appare (è) molto complicata oltre, a mio parere, a richiedere un enorme ed inutile dispendio d’acqua, anche perché ai tempi non si disponeva di certi comfort moderni. Quindi possiamo pure bypassare tout court la tecnica scritta negli antichi testi e ricorrere subito alla risposta moderna: il banalissimo enteroclisma, (la borsa di plastica da 1,5 litri, mi raccomando, non la peretta usa e getta!), reperibile in tutte le farmacie.
Come usarlo? Ci sono varie scuole di pensiero. Io personalmente riempo la borsa di un infuso tiepido di camomilla, (ma si può anche usare malva), la semplice bustina va benissimo. Mi raccomando, tiepido!, né non troppo caldo né troppo freddo, pensate che finirà in una zona sensibile ^^
Dopodiché si appende la borsa in una zona rialzata, ad esempio la maniglia della finestra se ne avete una in bagno, e possibilmente vicina alla toilette (potete ben immaginare il motivo!). Qui poi ci si può sbizzarrire: si può partire da sdraiati prima su un fianco e poi sull’altro, poi eventualmente in posizione genupettorale. Se si sa eseguire il Nauli (la rotazione dei muscoli retti addominali di cui parlerò prossimamente) ci si può aiutare anche con questo, affinché l’acqua introdotta circoli in tutte le anse intestinali e rimuova completamente la materia fecale.
Ma per iniziare si può anche stare seduti sulla toilette e verosimilmente sarà sufficiente per sentire il lavoro dell’acqua : )
Quanto spesso? Io cerco di farlo una volta alla settimana, non di più perché preferisco non abituare il corpo ad un agente esterno per svolgere le sue naturali funzioni, ma agli inizi o all’occorrenza, se si sente che se ne ha bisogno, si può eseguire anche più spesso.