अथ नेतिः
सूत्रं वितस्ति-सुस्निग्धं नासानाले परवेशयेत |
मुखान्निर्गमयेछ्छैष्हा नेतिः सिद्धैर्निगद्यते || २९ ||
atha netiḥ
sūtraṃ vitastisusnighdhaṃ nāsānāle praveśayet |
mukhānnirghamayechchaiṣhā netiḥ siddhairnighadyate || 29 ||
Inserite un sottile filo della lunghezza di una mano attraverso il naso in modo che fuoriesca dalla bocca. Questa tecnica è chiamata Neti Karma dai saggi.
Chiunque pratichi yoga sa che la respirazione in questa disciplina avviene quasi unicamente dal naso, ad eccezione di qualche particolare tecnica di pranayama. La respirazione nasale infatti presenta dei vantaggi indiscutibili proprio per la complessa conformazione del naso, dotato tra l’altro di un epitelio rivestito da ciglia vibratili che hanno la funzione di respingere all’esterno gli elementi disturbanti, e di una funzione di termoregolazione sull’aria inspirata.
Non c’è quindi da stupirsi che nell’ayurveda e nello yoga si porti tanta attenzione alla purificazione delle cavità nasali. Ho già parlato del jala nētih, la versione più facile e meno “spaventosa” per tenere pulite le fosse nasali.
Oggi parlerò della tecnica più potente, chiamata generalmente sutra neti, che inoltre è la prima tecnica di purificazione sulla quale scrivo ad essere inserita fra gli shatkarma, le sei tecniche di purificazione inserite nel famoso testo Hatha Yoga Pradipika.
Il sutra seguente recita:
कपाल-शोधिनी छैव दिव्य-दॄष्ह्टि-परदायिनी |
जत्रूर्ध्व-जात-रोगौघं नेतिराशु निहन्ति छ || ३० ||
kapāla-śodhinī chaiva divya-dṝṣhṭi-pradāyinī |
jatrūrdhva-jāta-roghaughaṃ netirāśu nihanti cha || 30 ||
Pulisce il cranio e dona lungimiranza. Distrugge inoltre tutte le malattie che si manifestano al di sopra della gola.
Ma come si esegue nētih? Prima di tutto bisogna avere un tubicino, (sutra in sanscrito), abbastanza facilmente reperibile in farmacia chiedendo una sonda nasale da 3 mm. Lo si lubrifica con olio di mandorla, di cocco, del ghee o qualsiasi altro buon olio in modo da non dare troppo fastidio alle mucose interne. Si inserisce quindi il sutra in una narice e lo si fa salire. Le prime volte si potrebbe incontrare molta difficoltà a superare certe ostruzioni e a trovare quindi poi la discesa in direzione della bocca. Il mio consiglio è di perseverare ma fino ad un certo punto e semmai continuare il giorno dopo. Ad un certo punto il filo passerà e vedrete che è più facile di quel che si possa credere farlo arrivare alla bocca… in verità è una cosa totalmente naturale. Da qui si infilano indice e pollice congiunti in bocca, si tira fuori il tubicino e si massaggia. Praticamente è lo stesso lavoro del filo interdentale, solo che qui stiamo frizionando tutta la narice. Massaggiate delicatamente per qualche minuto, poi passate all’altro lato.
La frizione del sutra contro numerose terminazioni nervose disseminate nei passaggi nasali favorisce la vascolarizzazione delle pareti mucose e migliora le funzioni oculari per lo stretto rapporto con il dotto lacrimale. Inutile dire che la tecnica del sutra nētih è ottima per aprire i passaggi nasali bloccati.
Inoltre da studi accurati si è osservato che nell’arco della giornata c’è un’alternanza di flusso di respiro fra una narice e un’altra, ovvero in una narice passa più aria rispetto all’altra. Ciò influenza profondamente i nostri stati d’animo, le prestazioni intellettuali, l’introversione e l’estroversione.
La pratica regolare con jala e sutra nētih e le tecniche di pranayama permettono di fruire di un apporto aereo armonico e costante, ugualmente presente in entrambe le narici.
Io personalmente non uso più il jala nētih ma solo e unicamente il sutra neti, che è sicuramente più potente e che basta fare una volta ogni tanto (io oramai lo eseguo due volte al mese o anche meno, diciamo alla bisogna).
A chi fosse interessato consiglio di ricercare dei video online che mostrano abbastanza bene come eseguire la tecnica. Ovviamente i miei studenti possono portare da me il loro sutra e provare la prima volta col mio aiuto 🙂