La paura vista da Yogananda

La paura è un veleno mentale, a meno che non venga usata come antidoto, ovvero come stimolo per agire con calma e cautela. La paura attira a sé gli oggetti della paura, come fa una calamita con i pezzi di ferro.

La paura intensifica e ingigantisce la nostra sofferenza fisica e le agonie mentali, fino a centuplicarle. È distruttiva per il cuore, il sistema nervoso e il cervello. È distruttiva per l’iniziativa mentale, il coraggio, la capacità di giudizio, il buon senso e la forza di volontà. La paura oscura la sicurezza e il potere dell’anima che tutto conquistano.

Dinanzi alla minaccia del male, non soffocare i tuoi poteri mentali creativi con la paura. Sfrutta piuttosto la paura come stimolo per trovare soluzioni pratiche e per evitare il pericolo.

Quando qualcosa ti minaccia, non rimanere inerte: fa’ qualcosa, chiamando a raccolta con calma le forze della tua volontà e del tuo giudizio.

La paura del fallimento o della malattia viene alimentata di continuo dal pensiero delle cose terribili che potrebbero accadere, finché la paura non si radica nel subconscio e infine nel superconscio. I semi della paura germogliano e riempiono la mente con le piante della paura che, a loro volta, portano i velenosi frutti della paura.

Se non sei capace di rimuovere l’ossessione del fallimento o della malattia, distrai la mente concentrando l’attenzione su libri interessanti e avvincenti, o persino su innocue forme di divertimento. Dopo che la mente avrà dimenticato l’ossessione della paura, incoraggiala a scoprire e a estirpare le cause del fallimento e della malattia dal terreno della tua vita quotidiana.

Non temere le malattie o gli incidenti, se ne sei stato vittima. Piuttosto, devi temere la paura, perché essa crea la consapevolezza delle malattie e degli incidenti. Se questa consapevolezza diventerà abbastanza forte, finirai per attirare proprio le cose che più temi. D’altro canto, il coraggio le terrà inevitabilmente lontane, o come minimo ne ridurrà la forza.

Uccidi la paura, rifiutandoti di aver paura. Sappi che sarai sempre al sicuro dietro i baluardi dell’eterna sicurezza di Dio, anche se navigherai nei tumultuosi mari della sofferenza o troverai la morte che bussa alla tua porta. I raggi protettivi di Dio possono dissipare le minacciose nubi delle catastrofi, acquietare le onde delle tribolazioni e mantenerti al sicuro, sia che tu ti trovi in un castello o sul campo di battaglia della vita, sotto il fuoco incrociato dei proiettili delle difficoltà.

Quando arriva la paura, tendi tutto il corpo e poi rilassati, espirando diverse volte. Accendi la corrente elettrica della calma e della rilassatezza. Aziona il tuo motore mentale e alimentalo attivamente con la vibrazione della volontà. Poi, imbriglia la forza di volontà agli ingranaggi del buon giudizio e di una cautela scevra d’ogni paura: fa’ girare di continuo questi meccanismi per produrre idee concrete, in modo da poter sfuggire all’imminente calamità specifica.

Se indulgi mentalmente nella paura, finirai per creare un’abitudine subconscia alla paura stessa. Allora, quando un evento qualsiasi sconvolgerà la tua regolare routine, l’abitudine subconscia alla paura si affermerà e ingigantirà l’oggetto dei tuoi timori, paralizzando la volontà della mente cosciente di combattere la paura.

Poiché sei stato fatto a immagine di Dio, hai tutti i poteri e le potenzialità di Dio. È sbagliato pensare che le tue tribolazioni siano più grandi della tua natura divina. Ricorda: non ha importanza quali siano le tue prove, non sarai mai troppo debole da non riuscire a sconfiggerle. Dio non permetterà mai che tu venga messo alla prova oltre le tue forze.

La paura non dovrebbe produrre l’inerzia, la paralisi o lo scoraggiamento mentale. Al contrario, dovrebbe spronarti alla calma e ad agire con cautela, evitando allo stesso modo l’imprudenza e l’insicurezza.

Sradica la paura dal tuo intimo, concentrandoti intensamente sul coraggio e spostando l’attenzione sull’assoluta pace interiore. Frequenta persone sane e prospere, che non temono la malattia né il fallimento.