अहिंसाप्रतिष्ठायां तत्सन्निधौ वैरत्यागः॥३५॥
Ahiṁsāpratiṣṭhāyāṁ tatsannidhau vairatyāgaḥ||35||
Allorché lo yogin è radicato nella non- violenza, coloro che sono in sua presenza cessano ogni ostilità
Ahiṃsā significa letteralmente assenza del desiderio di uccidere. Questo aspetto dello yoga è stato praticato e reso famoso dal Mahatma Gandhi, quando indusse la popolazione indiana a liberarsi dalla dominazione britannica in maniera pacifica.
Gli Yoga Sutra descrivono Ahiṃsā in questo modo: «Quando si è fermamente stabiliti nella non-violenza, vi è abbandono dell’ostilità» (2.35). In sanscrito: “Ahiṃsā –pratishthayam tat-sannidhau vaira-tyagah“, che letteralmente significa “Quando la non violenza è stabilizzata, nelle vicinanze di essa, le tendenze ostili sono eliminate.“
Ahiṃsā non è semplicemente non fare del male agli altri, a noi stessi o all’ambiente, non è un principio passivo, ma è sviluppare empatia verso ogni essere vivente, una eliminazione totale del seme della violenza che è latente in noi. Lo stesso termine non violenza andrebbe poi esaminato, poiché le sfumature sono tante e molto sottili. La stessa indifferenza può essere, ad esempio, una forma di violenza se vogliamo essere onesti.
Ma ovviamente la vera non-violenza deve essere innanzitutto praticata verso il proprio intero essere (corpo, mente e spirito), diventando colmi di amore profondo per tutte le differenti manifestazioni della vita. La non-violenza infatti sviluppa in noi qualità sublimi come il perdono, il controllo degli istinti aggressivi, l’umiltà, l’amore incondizionato. Solo allora saranno cacciate le tendenze ostili e anche ciò che ci sta intorno risuonerà di questo stato di ahiṃsā.
Questo principio è anche spiegato dalla fisica quantistica: ogni corpo vibra e le sue vibrazioni attirano, agganciano e si uniscono a quelle che incontra sulla sua stessa frequenza d’onda scartando le altre. È la legge di risonanza, anche nota come Legge di Attrazione: tutto nell’Universo vibra continuamente e le vibrazioni che si trovano sulla medesima frequenza si attirano, entrano in contatto proprio perché simili, dando vita a nuova energia.