Niyama, il secondo ramo dell’Ashtanga Yoga

यमनियमासनप्राणायामप्रत्याहारधारणाध्यानसमाधयोऽष्टावङ्गानि॥२९॥
Yamaniyamāsanaprāṇāyāmapratyāhāradhāraṇādhyānasamādhayo’ṣṭāvaṅgāni||29||
Gli otto gradi dello Yoga sono: Yama – Niyama – Asana – Pranayama – Pratyahara – Dharana – Dhyana – Samadhi

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Ed eccoci al secondo ramo dell’Ashtanga Yoga, i Niyama.
Mentre gli yama sono principalmente focalizzati su comportamenti morali, universali e generali, che dovrebbero essere comuni a chiunque e non solo a uno yogi, con gli Niyama ci soffermiamo soprattutto sulla qualità della relazione che intratteniamo con noi stessi.

 

शौचसन्तोषतपःस्वाध्यायेश्वरप्रणिधानानिनियमाः॥३
Śaucasantoṣatapaḥsvādhyāyeśvarapraṇidhānāni niyamāḥ||32||
Niyama sono la purezza, la contentezza, l’austerità, lo studio e la conoscenza di sé, l’abbandono alla volontà divina

Il termine niyama può essere tradotto come dovere o osservanza.
La pratica di questo secondo ramo dell’Ashtanga Yoga ci aiuta a mimagesantenere un ambiente positivo nel quale crescere e ci dona quel giusto equilibrio tra autodisciplina e forza interiore necessario per progredire nello yoga.

I Niyama si suddividono in cinque filoni: Sauca, Samtosa, Tapas, Svadhyaya, Isvara Pranidhana

Potremmo dire che yama e niyama sono le cementa su cui si poggia l’ashtanga yoga. Essi creano una solida e forte base che permette agli yogi di muoversi sempre più profondamente con forza, concentrazione e quindi successo.  Praticare yama e niyama è un viaggio lungo e impegnativo. L’importante è non desistere e continuare nell’osservazione e nel lavoro su se stessi. Citando Swami Sri Kripalvanandaji said, “Quando raccogli un petalo dalla ghirlanda degli yama e niyama, l’intera ghirlanda seguirà”.