La fermentazione è nata come un metodo per conservare gli alimenti ed è tipica di tantissime tradizioni. Personalmente a me piace tantissimo il gusto delle verdure fermentate, inoltre sono facilissime da fare e pronte all’uso: una volta preparate non bisogna far altro che lasciarle nei vasetti e quando si vuole si aprono e si gustano. Oramai ho sempre qualche vasetto di scorta pronto all’uso.
I benefici per la salute sono tantissimi e anche per questo motivo sarebbe davvero utile averne ogni giorno una piccola porzione a tavola.
Le verdure fermentate infatti offrono alla nostra flora intestinale un apporto portentoso di batteri probiotici naturali che aumentano e diversificano le colonie intestinali, responsabili della produzione di sostanze benefiche per il corpo. Inoltre, nutrienti come vitamine e minerali sono più facilmente biodisponibili rispetto alle stesse verdure crude o cotte, come se esse fossero “predigerite”, risultando di conseguenza molto più assimilabili.
Le proprietà non si fermano qui: i fermentati concorrono alla produzione di acido lattico, di vitamine dei gruppi B, C e K, regolarizzano l’assorbimento dei sali minerali, del calcio e dei grassi e allo stesso tempo inibiscono la proliferazione di batteri patogeni. Introdurre i fermentati nella propria dieta può anche aiutare ad alleviare disturbi gastro-intestinali, infiammazioni, candida, intolleranze alimentari, micosi, allergie, obesità e diabete.
Come sempre, tutto è relativo: ad esempio una milza debole deve mangiarne in maniera più moderata e possibilmente non lasciare le verdure per troppo tempo nei barattoli, consumandole abbastanza presto. Ma anche queste persone possono godere dei loro benefici.
Insomma: facili da fare, facili da conservare e fanno benissimo. Cosa si potrebbe chiedere di più? 🙂

La notizia del cuore di un maiale geneticamente modificato trapiantato su di un paziente mi ha scossa moltissimo, riportando alla memoria un libro che ho letto qualche anno fa, “Non lasciarmi”, del premio Nobel 2017 Kazuo Ishiguro.
La notizia del maiale geneticamente modificato mi ha ricordato subito questo libro che in qualche modo la mia mente aveva rimosso tanto la sua lettura, seppure appassionante, mi aveva messa a disagio.
Sono proprio i “difetti” i nostri alleati più preziosi: sono la nostra base, ciò da cui partiamo qui, ora e che può trasformarsi ed evolversi fino a diventare il nostro viaggio più bello. Ogni singolo viaggio è unico e speciale, non dobbiamo paragonarlo a quello degli altri, né averne un’immagine prestabilita. Il rischio sarebbe di compiere il viaggio di qualcun altro.
Oggi lascio la parola a queste bellissime righe che riassumono, nella loro semplicità, una grande lezione. È il mio augurio per tutti noi per l’anno che verrà, per diventare buoni e migliori in maniera sana.
Ecco che ancora una volta il vuoto, il silenzio, lo spazio e la sospensione del giudizio ci possono venire in aiuto. Mai come prima forse ne abbiamo così tanto bisogno. D’altronde, perché proprio in questo periodo la mindfulness, lo yoga e tante altre pratiche meditative vanno così di moda? Più lo smartphone si fa smart, più le voci intorno a noi si fanno grosse, più noi abbiamo il dovere di rimanere saldi, sviluppare un pensiero critico a 360° ed essere consapevoli di ciò che rischiamo se invece ci lasciamo trascinare dalla corrente.



Lo dico sempre, shavasana è una delle posizioni più difficili da mantenere.
Nella medicina tradizionale cinese ci sono cinque elementi, ognuno di essi associati a una stagione, che rappresentano diversi organi e visceri. L’elemento Terra rappresenta il passaggio tra una stagione e la successiva, (in particolare nel cambio di stagione fra l’estate e l’autunno), momento caratterizzato da un profondo mutamento e da un deciso cambiamento di polarità. 
